I VOLTI DI CASANOVA
Stagione 2017-18
venerdì 16 Marzo
ore 21.00
testo Maria Gloria Grifoni
regia Kuniaki Ida
designer Daniela Grifoni
consulenza musicale Pierangelo Gelmini
musiche di Anna Bon (1755), Guido Boselli (2017)
interpreti Giovanni Di Piano, Lorena Nocera
voce fuori campo Andrea Reali
musiche dal vivo Trio musicale Gli Speziali
Silvia Tuja – flauto traversiere
Elisabetta Soresina – violoncello barocco
Giuseppe Reggiori – clavicembalo
grafica di Gian Piero Bianchi
produzione Teatro Comunale San Teodoro
Don Giovanni e Casanova. L’incontro-scontro tra due personaggi, uno reale, l’altro partorito dalla mente magnifica di un intellettuale che, a modo loro, rappresentano popolarmente l’amore libertino e la seduzione. Prigionieri, entrambi, dei secoli.
I due personaggi, incontrandosi, si interrogano e si domandano cosa sia o se esista ancora la seduzione, in questa nostra epoca.
Don Giovanni ci introdurrà in una serie di rappresentazioni in cui Casanova, l’uomo reale, esprimerà la sua natura in una seduzione non solo dell’amore, ma della vita stessa. Casanova vive la precarietà del suo secolo, la poetica del grottesco, in cui si riflettono le caratteristiche di un’umanità che assomiglia incredibilmente alla nostra.
Maria Gloria Grifoni
DUE PAROLE CON IDA KUNIAKI
Come è nata la collaborazione con Maria Gloria Grifoni e con il maestro Gelmini ?
Ho conosciuto Maria Gloria più di venti anni fa, l’ho sempre apprezzata come poeta e come drammaturga. Lei mi ha proposto di fare la regia del suo testo. L’ho letto e trovato originale il fatto di dare voce a Casanova anche al femminile. La collaborazione con il maestro Gelmini è stata una richiesta dell’autrice che io ho accolto in toto perché l’elemento musicale fa parte anche del mio vissuto teatrale e operistico.
Una delle riflessioni principali dello spettacolo gira intorno all’amore verso se stessi e verso la vita; vedendo lo spettacolo, che cosa si comprende di questo sentimento?
Casanova è reale, porta con sé le stigmate della sua Venezia: la voluttà e la tolleranza che è fondamento del vivere civile. Dirà: “Soltanto all’uomo Dio concesse in dono la facoltà di fabbricarsi il piacere, benché alcuni mostri pensino che Dio possa compiacersi delle nostre sofferenze”. Casanova respira le concrete minuzie della realtà. Rivendica la vita e il vivere, sa plasmare nei cuori femminili il proprio capolavoro di vita. Scrollerà filosoficamente le spalle sopra le debolezze umane, un’umanizzazione in quel senso religioso della vita.
Cosa significa parlare di Casanova oggi? Quale i valori da portare in scena?
Casanova è una geniale archeologia della modernità. È stato uomo europeo, ha vissuto la rivoluzione più come semplice uomo, che come aristocratico. Ha viaggiato, osservato, ascoltato un’Europa in movimento. Casanova porta con sé l’angoscia dell’uomo moderno, lascia trasparire l’ansietà di fronte alla morte e al nulla. La sua precarietà è la nostra.
KUNIAKI IDA
Laureato al Toho College del Teatro e delle Arti di Tokio, ha fatto parte in seguito del prestigioso Kobo Abe Studio. Ha studiato teatro tradizionale giapponese, No e Kyogen. Si è diplomato alla “Scuola Internazionale di Teatro Jacques Lecoq” nel 1975.
Dal 1976 risiede prevalentemente in Italia. Dall’ ‘89 è insegnante presso la Civica Scuola d’Arte Drammatica ‘Paolo Grassi’.
Come regista di spettacoli teatrali e musicali e insegnante di teatro ha lavorato in Italia, Giappone, Corea, Portogallo, Germania, Sud Africa, Hong Kong, India, Francia. è stato uno dei fondatori del Teatro Arsenale di Milano e della Scuola di Teatro ‘Arsenale’.