PAGANINI RIPETE

Il concerto invita ad compiere un viaggio tra le sfumature sentimentali suscitate dal violino, simbolo della musica colta occidentale, ora nell’intreccio sonoro e cameristico che crea con il pianoforte, ora nella declinazione virtuosistica e solistica. Nell’opera 45 di Grieg i due strumenti, in dialogo costante, sottolineano la straordinaria freschezza dell’invenzione melodica e il costante riferimento alla musica popolare scandinava. N. Paganini, virtuoso insuperabile, trova nel violino la voce della sua anima, con cui sperimentare le modalità espressive nuove. È in questo contesto che si sviluppa il tema con variazioni de “Le Streghe”: lo strumento solista si impossessa del tema d’apertura, snocciolando variazioni con un’arditezza luminosa che pare dire quanto sia “un gioco” per Paganini il suonare il violino. Ed è ancora un’ antica forma di variazione – la Passacaglia – a concludere la Sonata in Si minore di Respighi, spiccando sui movimenti che la precedono sia per la suggestiva presenza di un andamento ritmico che riecheggia i Maestri russi di fine ‘800, sia perché questa antica forma di variazione ritorna in molte pagine di Respighi.