TRASFORMAZIONE DELLA MALATTIA MENTALE IN AFRICA: DALLE "CREDENZE TRIBALI" AI NOSTRI GIORNI
CONFERENZA E LABORATORIO
Stagione 2018-19
domenica 18 Novembre
ore 21.00
con Angelo Villa (psicologo, psicoanalista, docente Irpa)
e con Giusy Valaderio (Presidentessa Asvap 6)
PARTECIPAZIONE GRATUITA
La Cultura africana ed “alcune sue credenze originali ” hanno avuto e tutt’oggi stanno affrontando una modificazione di vissuti e comportamenti all’interno della società tribale e non. Fra le diverse trasformazioni in corso, vi troviamo il differente approccio alla malattia mentale.
In passato, il malato mentale, il “folle”, o veniva “accolto” dalla comunità del villaggio, come il diverso di cui prendersi cura accettando i suoi “stravaganti” atteggiamenti: comportamenti letti come espressione di un “qualcosa” ancestrale, di ” forze” non umane.
Oppure, la malattia psichica significava, emarginazione, maltrattamenti, rifiuto ed allontanamento dalla comunità.
I disturbi mentali, non del tutto compresi, ancora oggigorno, sono spesso ritenuti frutto di sortilegi e stregoneria, motivo per cui le famiglie si affidano a “stregoni”, nel tentativo di “liberare” i propri familiari dal negativo che si è impossessato di loro.
La diffusione del pensiero e della cultura occidentale, in senso lato, ha inciso /influito nella modifica e messa in crisi di alcune credenze radicate nell’idea di poteri soprannaturali dello stregone. L’incontro o meglio, lo scontro tra le nuove culture e pensieri, hanno e stanno inficiando sempre maggiormente le credenze tradizionali, creando e lasciando nel soggetto un senso di solitudine, confusione e vuoto.